Gli anziani sul Web a lezione dai nipotini

 G li anziani sul Web a lezione dai nipotini Un giro su Google invece della panchina ai giardinetti o della partita a boccette: l’Italia è un Paese dove la popolazione invecchia, ma i “vecchi” sono cambiati e hanno scoperto il pc. Un po’ perché per scacciare la solitudine anche gli amici incontrati sulla Rete vanno bene. Un po’ perché è meglio fare un bonifico con l’e-banking piuttosto che restare in fila davanti allo sportello e molto perché ai nipotini non si può dire di no. E quando con le loro manine che maneggiano il mouse meglio della penna, i bambini li trascinano davanti al pc, anche i nonni più ruvidi cedono.
Nella fascia d’età che va dai 55 ai 74 anni l’uso di Internet, nell’ultimo anno, è aumentato del 27%. Dai 74 anni in su i “navigatori” sono lievitati addirittura del 67%. Lo ha scoperto il rapporto e-Content 2010 elaborato dai Csit (Confindustria servizi innovativi e tecnologici) che il 17 giugno sarà presentato a Roma. Uno studio ricco di sorprese: la voglia di tecnologia di nonni e di genitori non più giovanissimi che imparano dai figli adolescenti, ma anche il fatto che – nonostante la crisi – la Rete continua ad espandersi. Ora le famiglie che si connettono a Internet da casa, in banda larga su rete fissa, sono 10 milioni, una quota che fra il 2008 e il 2009 è aumentata del 9,7%.
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Ma non di sola rete fissa vive il navigatore italiano: siamo diventati il secondo Paese in Europa per utilizzo di Internet mobile, con 30 milioni di dispositivi utilizzati fra smartphone, cellulari che navigano, chiavette e sim. “E proprio questa nuova tecnologia potrà aiutarci a superare il gap con le altre Nazioni – dice Stefano Pilieri, presidente Csit – ai 10 milioni di famiglie che usano la banda larga fissa, bisogna aggiungere un altro milione e mezzo che si collega su Internet mobile: ormai si va in rete in metà delle case e il 7% della quota spesa delle famiglie va in beni e servizi delle telecomunicazioni”. Di fatto quasi 12 milioni di persone ammettono di navigare ogni giorno (più 17% rispetto al 2009); ma a febbraio di quest’anno sono stati 33 milioni gli italiani che da casa o dall’ufficio si sono connessi (più 14,2% in un anno precedente). Chi si collega sta in Rete per circa un’ora e mezza al giorno, adora i social network (utilizzati dall’80% dei navigatori), ama le notizie on-line (13 milioni di utenti) e non disdegna le scommesse (i siti dedicati hanno visto crescere gli utenti del 21% in un anno).

Il navigatore-tipo è maschio e ha un’età compresa fra i 25 e i 54 anni (fascia che copre il 57% dei contatti), ma gli anziani avanzano, come avanzano i bambini. Nell’infanzia, fra i 2 e i 10 anni, gli utenti sono aumentati del 30% in un anno, ed è proprio questa tribù di nipotini e figli che avvicina le vecchie generazioni al computer. Resta il fatto che la Rete non convince ancora diverse mamme e molte nonne: il divario fra utilizzo maschile e femminile resiste. Ma è ormai confinato nelle fasce d’età avanzata, è pressoché nullo fra i giovani e addirittura superato fra adolescenti (fra gli 11 e i 17 anni c’è una media giornaliera di 360 mila ragazze in Rete contro 341 mila ragazzi).

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